Un piccolo assaggio del libro Controbuio

CONTROBUIO

Pende una luce sul tappeto verde
ruotano le carte dentro il cono
di fumo denso, come nebbia, tra gli sguardi
fissi sulla posta e tu comandi
il gioco contro chi non sa dar senso
agli assi e alle figure, taciturne
davanti ai tuoi rilanci.

Il ventaglio di arcani che reggi
tra le mani nasconde la combinazione
agli occhi miei: posso solo leggerne
il dorso dalle facce uguali a quelle
mie e di chi, intorno al tavolo, ti oppone
il proprio gioco.

Leggo.

«L’andito del pianto che qui conduce
ti vedrà  uscire vincente per la porta
aperta ad un futuro incognito,
scialbo come il tuo passo indifferente.
Sarà  un vicario, in fondo al corridoio,
a stringerti la mano mentre parlerai
all’orecchio di sicari sorridenti
sugli spiccioli della tua elemosina
fugace. E poi via – per qualche tempo
sparirai – ma dimenticarti
potrà  essere solo fantasia»

Oltre la ruota
che richiudi in attesa di risposta
vorrei intuire un bluff per far valere
le mie carte
ma sono di ghiaccio le tue pupille,
se le sollevi crolla ogni mio coraggio:
ti dichiari servita.
Io rinuncio. La posta sarà  tua
e adesso non mi tange.

Altra mano spezza il mazzo
che hai mischiato:
un’altra mano…

E il piatto piange.
(1982)