Un piccolo assaggio del libro Controbuio

LA PIUMA

a Ata

Cos’è quel punto bianco piccolino
che viene giù dal cielo lentamente
dondolando, girando su se stesso?
Va a destra, va a sinistra – poi ritorna
su per un momento e velocissimo
ricade giù in picchiata – e poi sospeso
sembra restare fermo là  a mezz’aria,
prima di continuare la discesa
verso chi, a terra, a naso in su l’attende.
Ma quei segni tracciati dal suo corso
sulla turchina pagina del cielo
sono parole scritte in un linguaggio
da iniziati, parole evanescenti
– un messaggio da altezze siderali –
da decifrare al volo, sull’istante,
mentre quel punto bianco a mano a mano
si avvicina – e già  si può capire
di che cosa si tratti veramente.
Non è fiocco di neve che si scioglie,
batuffolo di polvere o cotone
cullato dalla brezza del mattino
la bianca leggerezza in atterraggio.
È la piuma staccatasi dall’ala
di un angelo coi baffi ch’è partito
per altri continenti a preparare
un posto accanto a lui per i suoi cari.
M’è parso che dicesse questa cosa
l’impalpabile frase scritta in aria
nel moto alterno della sua caduta.
Ma non solo: diceva che ogni volta,
quando capiterà  di ritrovarci
insieme, per caso, a casa, per strada
o a prendere un caffè al solito bar,
la sua presenza angelica puntuale
non mancherà  di farci compagnia
anche se noi non la vedremo mai
– di lui che se la ride sotto i baffi –
angelo d’Iran, Ataolah Dibai.

(12 maggio 2010)