Siderale

Racconti di confine

Autore: Claudio Collu
Anno: 2010
Pagine: 196
Formato: 15×21
ISBN: 978-88-95692-37-1
Prezzo: € 13,00
Note: il volume inaugura la sezione Fantasy della Collana Altrestorie

Il Libro

I racconti di Siderale sono effettivamente racconti di confine, tra la fantascienza e la fantasy, tra leggende, storie, miti di un medioevo lontano e visioni pseudorealistiche di un futuro ormai prossimo, tra incubi angoscianti e sentimenti sognati, tra crudeli sconfitte e fantastiche realizzazioni, tra realtà  e irrealtà .

Dal Libro

Il volo
(pp. 156-157)

Erano passate da poco le due.
I miei passi echeggiavano solitari nelle buie strade del piccolo centro storico.
Le lontane stelle accompagnavano le mie preghiere ed i miei sogni con i loro miste-riosi giochi di luce.
Il primo quarto di luna era tramontato da un bel po’, ma nella mia immaginazione il sogno e la realtà  si mischiavano all’Inquietudine.
Ero ormai giunto ad un centinaio di metri da casa e stavo accorciando, passando per una stretta viuzza, quando un venticello gelido e sinistro si alzò dalle remote regioni del Nulla ghermendo per pochi istanti le mie membra.
Allucinazioni dovute allo stress esistenziale degli ultimi mesi?
Suggestioni venute a galla, dopo la lettura di alcuni libri proibiti di occultismo?
Le mie paure che prendevano forma concreta?
Non saprei…
Provai a rifletterci su, scrutando le ombre della notte proiettate nei secolari muretti costruiti con paglia e fango e mi rispondeva sempre il Silenzio!
Fino a quando uno strano fruscio non scosse quel lungo attimo di calma.
Il buio mi impediva di identificare chi o cosa produceva quel fastidioso ed inquietante strepito, simile al battito maestoso di un paio d’enormi ali.
Il fruscio si fece sempre più vicino e sgradevole. “Sentivo” che non poteva trattarsi di un gufo o di un simpatico barbagianni.
Quando compresi che la misteriosa creatura alata stava passando sopra di me, istinti-vamente mi gettai a terra e per un attimo, ebbi l’impressione che l’incredibile volati-le si fosse abbassato per ghermirmi.
Mi rialzai solamente quando quell’odioso rumore di ali in volo sparì, lasciando nuo-vamente posto alla Quiete.
Finii di corsa il restante tragitto. Varcando ansimante la soglia della mia sicura dimo-ra, udii un orribile urlo alieno.
Quell’essere abominevole era furibondo per il fallimento.
Chissà  quante vittime immerse di tristezza e solitudine avevano saziato il suo incom-mensurabile appetito!
Io ho imparato a non temere quell’abominio, messaggero degli Inferi.
Ogni notte raccolgo la sua sfida, perché  ho imparato a librare in volo la parte miglio-re di me e ormai posso affrontarlo anche a mani nude.
Solo la Morte Lucente trasferirà  la mia Anima in un posto migliore.