Faida
L’amore, l’inganno, il sangue…
Autore: Giorgia Spano
Anno: 2011
Pagine: 240
ISBN: 978-88-95692-40-1
Prezzo:€ 13,00
Note: nd
Il Libro
Prologo
Il silenzio della chiesa affollata di San Pietro rendeva onore al feretro davanti all’altare. Le pareti umide, impregnate dell’odore acre dell’incenso e dei crisantemi, fissavano nella memoria l’effluvio ricordo di quella morte.
Quel giorno d’inverno, il vento soffiava girandole di neve che, dal portone spalancato, si poggiavano sui cappotti di velluto impellicciati e sui fazzoletti neri sopra le teste delle donne.
Il prete aveva appena ultimato la sua omelia e, in rispettoso silenzio, stava seduto di fianco all’altare. Attendeva meditando sulle parole non dette e su quelle che a breve avrebbe udito.
L’eco di passi fermi, lenti e decisi risuonò sugli alti soffitti.
La donna, austera sposa vestita di nero, percorse l’intera navata centrale mentre la lunga gonna sembrava trascinare la sua ombra sul tappeto, quello rosso, riservato alle feste e ai lieti eventi. Con una mano stringeva forte il lembo dello scialle attorno al suo viso pallido e altero.
Si fermò di fronte alla bara, pose la mano scarna e fredda sul legno, cercando invano appiglio su quel noce odoroso e liscio in cui era racchiusa la sua vita.
Un profondo, affannato ma impercettibile sospiro la spinse a chiudere gli occhi.
Controllata, decisa e per niente scossa dai flebili mormorii che si levavano intorno a lei, rivolse lo sguardo al prete che, con un leggero assenso delle palpebre socchiuse, la incoraggiò ad andare avanti. Si diresse sul pulpito, laddove fin da bambina leggeva le letture tratte dal Vangelo. Una volta di fronte alla folla gremita e soprattutto agli sguardi allibiti e ostili dei finti parenti dell’uomo morto, allentò le dita dal suo scialle, che cadde leggero come il velo di una sposa.
La grande chioma castano dorata fu libera di poggiarsi sulle spalle e, calda, accarezzare il suo viso livido per il freddo e per il dolore.
Risaltava il buio del suo sguardo corrucciato. Occhi di un azzurro penetrante, un azzurro sconosciuto tra la sua gente.
Sa femina ogri latina, la donna dagli occhi di cielo, la chiamavano.
E tutti in paese capivano di chi si parlava.
“Oe… oe so ennida a onorare sa morte de s’omine chi appo amadu… chi amo e chi appo amare in eternu. Mai in vida mia appo connottu omine tantu apprezzadu, valorosu e dignu de onores. Bois omines e feminas de sa terra mia l’ischidese de ite so faeddande. S’istoria de sa passione nostra ada creadu s’invidia de meda zente, su razzolu de caligunu e sa piedade de chie vivede in sa grassia de Deus e non si permittidi de si ponnere contru a s’amore. Deo so inoghe pro narrere a custos urtimos grazie e a sos primos, azis perdidu!”*
* “Oggi… oggi sono venuta a onorare la morte dell’uomo che ho amato, amo e amerò in eterno. Mai in vita mia ho conosciuto uomo tanto apprezzato, valoroso e degno di onore. Voi uomini e donne della mia terra sapete di cosa parlo. La storia della nostra passione ha suscitato l’invidia di molti, la rabbia di alcuni e la pietà di chi vive nella grazia di Dio e non si permette di mettersi contro l’amore. Io sono qui per dire a questi ultimi grazie e ai primi, avete perso!”
Rassegna stampa
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Exmà : presentazione del libro “Faida”
20 Ott 2011 alle 09:18
Intenso…
Un altro importatnte tassello verso la meritata consacrazione di una delle autrici pi๠brave che abbia mai letto.
E’ stato un onore leggerti ed è molto facile seguirti nella tua splendida visione narrativa.
Davide.
20 Ott 2011 alle 09:29
Un libro che si insinua sotto pelle e ti emoziona, in cui ogni personaggio e ogni situazione puಠessere letta in chiave simbolica… Un’opera di vita pi๠che un’opera letteraria.
20 Ott 2011 alle 12:22
Bellissimo Prologo, scritto con sapiente utilizzo della lingua italiana (e sarda) nonchè abile maestria stilistica. Un inizio che senza dubbio incoraggia alla lettura del libro per intero. Complimenti!
20 Ott 2011 alle 15:40
parole molto forti…dette da un pulpito, afrontando un intera comunita’ dove la passione e l’amore per l’uomo amato vanno aldilà delle regole….sara un libro interessante che sicuramente si leggerà col fiato sospeso…
21 Ott 2011 alle 12:12
Ho avuto la fortuna di leggere Faida, è un libro che non dimentichi, che ti appassiona. Il prologo è solo un assaggio di una storia avvincente che merita veramente di essere letta.
22 Ott 2011 alle 16:40
Sembra di rivivere una storia, lontana anni luce mentre rispecchia la vita reale di pochi lustri fa, fatta di regole non scritte ma molto radicate nelle piccole comunità isolane. Si evince anche un grande lavoro di ricerca, sopratutto nei termini di lingua sarda che si mescolano nel testo in modo armonioso rendendo il libro unico.
23 Ott 2011 alle 17:09
A conferma della tua squisita sensibilita’ per il vissuto di ognuno di noi auguro a te il successo che meriti. la tua paziente e lunga ricerca delle origini e’ gia’ favore popolare!
Complimenti!
23 Ott 2011 alle 19:33
Sono certo che le stesse emozioni suscitate dalla semplice lettura del prologo saranno tali da rendere il libro avvincente. Lo stile e la semantica del testo dimostrano la tua grande capacita’ di trasformare le parole in sensazioni che rendono la lettura un’esperieza emozionale in grado di coinvolgere, appieno, tutti e 4 i sensi.
Complimenti!!
24 Ott 2011 alle 10:52
Prologo senz’altro interessante…..aspetto il libro !!!!
24 Ott 2011 alle 11:16
Quando ancora non ho letto un libro, la prima cosa che faccio è osservare la sua copertina. In questo caso l’immagine mi ha subito conquistata, mi trasmette emozioni che mi riportano al passato, ai vecchi racconti di vita di mia nonna. Leggendo poi il prologo ho capito che la storia sarà una di quelle che hanno la capacità di farti entrare dentro il racconto e farti viaggiare nel tempo. Non vedo l’ora di leggerlo! Complimenti Giorgia!
24 Ott 2011 alle 16:07
era da quando ho letto i libri di Grazia Deledda che non provavo tanto interesse e passione per un libro, mi piace il genere, il prologo ha catturato la mia attenzione da subito, non vedo l’ora di leggere il resto. complimenti Giorgia!!!!
24 Ott 2011 alle 18:30
Il contenuto della prefazione sembra antecedente ad una storia che coinvolgerà parecchio, non avendo mai letto nulla di questa scrittrice non posso fare affermazioni azzardate, tuttavia conoscendola, posso immaginare che il metodo di comunicazione verso il lettore sia particolarmente originale; spero finalmente di prendere un libro in mano e non stancarmi di leggerlo.
Buon pro. N.P.
24 Ott 2011 alle 20:09
La Passione,l’Amore: semplicemente tutto ciಠche dà senso e colore alla vita. Qui si confondono con la Morte, il loro colore si ottenebra, in un contesto arcaico, dominato ancora dalla legge del taglione e dal pregiudizio. Un mondo ancora primitivo dove “vendetta” coincide con “giustizia”; teatro di un’umanità dolente che, non per affermarsi, ma per sopravvivere, è costretta ad azzannare il proprio fratello o a vivere braccata per un semplice atto d’amore proibito.
Questa è l’anima del libro…
25 Ott 2011 alle 15:01
anche in me genera una certa curiosità ,aspetto il libro, ciao Giorgia che bello quello che hai fatto!!!!!!
25 Ott 2011 alle 17:17
L’intreccio avvincente è ancora una volta la specialità di questa Autrice.
Passioni, Amore e Morte si sviluppano in una Sardegna arcaica dove un’umanità dolente subisce un codice non scritto di pregiudizi e privilegi e quando si ribella lo fa con l’inganno, con la fuga o con l’inversione delle parti senza, perà², sovvertire il sistema: la prima e l’ultima soluzione aprono pertanto la strada alla Vendetta. Sempre e comunque. Qui sta la tragedia finale per i protagonisti e per l’intera comunità .
L’Autrice, a mio giudizio, ha rappresentato la quint’essenza dell’immobilismo sardo.
26 Ott 2011 alle 07:09
Sembra che l’intenzione del libro sia nel riscoprire le tradizioni o evocare eventi storici e sentimenti di altri tempi.
Sono certo, perchè credo di conoscere l’animo di Giorgia, che il libro parlerà sicuramente di una storia d’amore, bella, pura, solare, mettendo in evidenza le enormi difficoltà che solitamente la vita ci propone per arrivare alla felicità dell’animo.
In quella frase volutamente scritta in dialetto sardo ho avuto una forte sensazione di voglia di urlare a tutti il grande legame che Giorgia ha per le sue origini. E’ importante conoscere la propria terra, le emozioni, i pensieri, la cultura e la tradizione della propria gente.
Nel nostro cuore, fra i nostri ricordi, c’è sempre spazio per le origini a cui siamo legati soprattutto se nelle stesse origini riconosciamo i valori di lealtà , amore e speranza. Valori che Giorgia saprà estrapolare da questo incredibile romanzo.
Auguri Già²!
27 Ott 2011 alle 16:09
Sembra davvero un libro interessante, con una tematica interessante che già traspare dal prologo, scritto con parole forti ma equilibrate.
Ottimo argomento, ottimo prologo, perfetta scelta di linguaggio, non posso far altro che augurare il meglio a questo libro e alla sua scrittrice!
27 Ott 2011 alle 18:03
In una parola….EMOZIONANTE!!!!!…..non vedo l’ora di leggere il resto!!!
27 Ott 2011 alle 18:34
Giorgia Spano rappresenta appieno la donna di oggi, ma con i valori di ieri. E’ difficile trovare un concentrato di doti e virt๠in un’unica persona: dolce ma decisa, amorevole ma determinata, sognatrice ma concreta, mi aspetto questo ed altro dalla lettura del suo libro, e sono sicura che non mi deludera’…… non lo ha mai fatto!Paola Toro
31 Ott 2011 alle 08:33
Sono proprio curioso di leggere il libro, già con il prologo hai aperto la porta della mia “sardità “.
31 Ott 2011 alle 09:17
Un’ emozione indescrivibile nel leggere solamente il prologo del tuo libro … Sentimenti forti come l’ amore e la passione di una donna che vanno contro i pregiudizi delle persone che la circondano … e la morte, triste momento della vita durante il quale questa donna ha saputo confrontarsi in modo dignitoso col mondo avverso! Sarà una lettura molto piacevole e intrigante che conquisterà tante persone, me compresa! Complimenti Giorgia ……….
03 Nov 2011 alle 14:09
Il contenuto, la trama, gli argomenti trattati in un romanzo comportano inevitabilmente un giudizio assolutamente soggettivo, frutto di un gusto buono o cattivo che sia. La vera eccezionalità sta nella dote innata di fare arte in qualunque forma essa si manifesti; la capacità di cantare, suonare, disegnare, scrivere emozioni è quanto di pi๠mistico si possa realizzare in terra. Questo è il bello di un libro, questo è il bello del tuo libro. Tu sei inequivocabilmente un’artista della pi๠nobile tra le arti: la scrittura! Fai della tua arte la tua pietra filosofale…