La riconquista dei saperi (g)

La riconquista dei saperi

Il pareggiamento dell’Università di Cagliari

Autore: Mariangela Rapetti
Collana: La Memoria Ritrovata (vol. 7)
Anno: 2016
Pagine: 190
ISBN: 978-88-98692-45-3
Prezzo: € 20,00
Note: -

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Il volume

Il volume presenta i documenti contenuti nella busta segnata 1902, Pareggiamento dell’Università a cominciare dal 1885 dell’Archivio storico dell’Università di Cagliari. Queste fonti testimoniano le iniziative intraprese dall’Ateneo per ottenere il pareggiamento con le Università di primo livello secondo quanto stabiliva la Legge Matteucci del 1862. L’edizione delle fonti è preceduta da un’introduzione storica e corredata da immagini, tavole e indici. Precede il tutto la nota storica di Giancarlo Nonnoi.

Indice generale

[1 ] Presentazione
[7 ] Nota storica di Giancarlo Nonnoi
[35 ] Introduzione
[73 ] Nota metodologica
[75 ] Sigle e abbreviazioni
[79 ] Documenti
[167] Indice dei documenti
[169] Indice dei nomi e dei luoghi
[173] Illustrazioni
[174] Indice dlle illustrazioni

Dalla Nota storica

(Giancarlo Nonnoi, Un Ateneo in bilico tra sopravvivenza e sviluppo)

Nei circa quattrocento anni della sua storia l’Università degli Studi di Cagliari ha attraversato diversi e prolungati periodi di crisi, durante alcuni dei quali la principale istituzione formativa cittadina ha corso concretamente il rischio di scomparire o ha subito un drastico ridimensionamento. I materiali pubblicati per la prima volta in questo volume e conservati presso l’Archivio Storico dell’Università di Cagliari documentano lo svolgersi di una di queste occorrenze sfavorevoli, quella del cosiddetto “declassamento” e del successivo “pareggiamento”.

[…] In forza del pareggiamento l’Ateneo, vissuto per tre secoli intramoenia, incominciò presto ad allontanarsi dalla Torre di San Pancrazio dove era nato e dal Bastione del Balice dove era stato restaurato. Separandosi simbolicamente da quelle originarie case dell’università, varcò presto anche fisicamente le mura del Castrum kalaritanum, incominciando con le sue fabbriche, le sue aule, i sui laboratori e i suoi stabilimenti scientifici a scendere giù dai colli, e ad amalgamarsi sempre più con i territori della sua ampia e popolosa area metropolitana.

Dall’Introduzione

(Mariangela Rapetti)

Carlo Matteucci fu nominato ministro dell’Istruzione Pubblica il 31 marzo 1862. L’8 luglio successivo scriveva ai Rettori delle Università del Regno affinché sottoponessero alle Facoltà trentacinque domande:

Non si tratta di passare in rivista principi generali […]. Le condizioni degli studi superiori in Italia sono pur troppo note e sarebbe vano illudersi sulla bontà delle medesime. La diligenza degli studenti è poca, gli esami sono generalmente leggeri, la scolaresca mostra nella generalità più che amore allo studio e alla scienza desiderio di ottenere presto un grado accademico.

[…] La condizione scolastica della penisola, di cui lungo e fuor di proposito sarebbe qui indagarne le cagioni, è però tale che continuando così non farebbe che divenire peggiore. […] Debito del Governo è di ampliare, almeno nei grandi centri scolastici, i mezzi necessarii per gli insegnamenti sperimentali, di risvegliare l’amore dello studio nei giovani che più si distinguono onde preparare buoni insegnanti e cultori della scienza; debito del Corpo insegnante è di concorrere col Governo per mantenere la disciplina nelle scuole, per procurare la diligenza dei loro alunni e per fare soprattutto degli esami una prova seria e rigorosa. A questi intendimenti devono essere principalmente dirette le risposte che il Sottoscritto attende nel termine [del] 10 agosto prossimo.

Dalla richiesta del ministro emergeva a chiare lettere l’intenzione di favorire «i grandi centri scolastici», cerchia alla quale Cagliari non apparteneva. Le domande apparivano come un sondaggio di opinione, il cui intento era quello di capire come, secondo gli accademici italiani, doveva essere impostato il progetto di miglioramento dei corsi universitari. Tra le domande, soprattutto la prima («Di quante Facoltà deve comporsi l’insegnamento universitario completo?») e la quarta («Vi potranno essere Università con due Facoltà od anche una sola?») sembravano auspicare una legittimazione dei tagli previsti dal Matteucci.

La collana

La Memoria Ritrovata nasce dalla convinzione che il terreno d’esplorazione documentaria relativo alla storia sarda debba essere significativamente allargato, comprendendo non solo quegli archivi di cui già si conosce l’importanza per la storia sarda (come l’Archivio di Stato di Torino e l’Archivio della Corona d’Aragona, ma anche procedendo a ricerche sistematiche in altri archivi italiani e stranieri sotto questo aspetto quasi inesplorati. La Memoria Ritrovata è una collana che si propone sia di presentare i risultati delle ricerche documentarie di un gruppo di studiose e studiosi che fanno riferimento al Dipartimento di Scienze sociali e delle istituzioni e al Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio dell’Università degli Studi di Cagliari, sia di integrare il catalogo generale del patrimonio culturale della Sardegna, promuovendo la raccolta e lo studio di materiali relativi alla tradizione orale e di materiali iconografici.