Datemi un angolo d’infinito

Autore: Franca Nurchis
Anno: 2020
Pagine: 96
ISBN: 978-88-98692-78-1
Prezzo: € 15,00
Formato: 16,5×23,5
Note: –

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Il libro

A Fortuna, alle bambine e alle donne che non hanno potuto ribellarsi, a quelle che lottano per sopravvivere, a quelle che riusciranno a farcela, questa poetessa e pittrice cagliaritana che ha insegnato Educazione all’immagine nella scuola primaria per bambini portatori di handicap, dedica la sua quinta raccolta di versi. Fossero dipinti – i suoi dipinti – mostrerebbero, chissà, “spazi di sterminato viola”, “vacuo azzurro di fragile bellezza”, “bianco lambito dalla luce”, e “il proprio rosso”, quello del sangue. Ma sono parole, e la parola che ricorre più spesso, in questa sintesi dolente di deserti dell’anima è silenzio. “Quel dire senza suoni” che “è un parlar tacendo infinito”. Del resto, è lei a ricordarcelo, “i grandi dolori sono sempre muti/ e come un canto pensante/affidano il messaggio/al racconto del cielo/ in cui risuonano/arabeschi di lode”.

Dalla prefazione di Maria Paola Masala

Cinquanta poesie per un tema ruvido, spinoso, drammatico, doloroso, molto parlato nelle cronache giornalistiche da diventare stanca routine, affidato alle analisi di sociologi, psicologi, studiosi di costume, e di altri tanti addetti di mestiere. Cinquanta poesie nate con un carattere diverso e con un obiettivo ben netto, “rendere omaggio a tutte le donne violate, uccise, negate, costrette a tacere”.

Cinquanta poesie usate come una lente per guardare dentro l’anima e la mente, e come un bulino per incidere i sentimenti e le riflessioni.

È nato un viaggio d’amore. Della vita e per la vita. La vita che non è fatta di anni ma di respiri. Un compendio di mille respiri per costruire una vita.

Un viaggio che ha una trama musicale inconsueta, personale: il silenzio.

Le immagini, quasi sottili vite di carta, di compagne, mogli, madri e figlie vittime di un amore che si fa violenza e morte. E tutto si traduce nello sconvolgente confronto fra Bene e Male.

Pittrice e poetessa di grande sensibilità, Franca Nurchis, che da sempre crea una simbiosi tra corporeità ed emozioni, che dà rilievo alle azioni e ne sottolinea gli stati d’animo, che da sempre annoda, come fossero un’unica cosa, l’espressione pittorica alla espressività poetica, ancora una volta si muove su un duplice percorso ma non tra poesia e pittura, quanto tra poesia e raffigurazione, parole che si amalgamano in una iconografia emozionale.