Salvatore Quasimodo
Edd est subitu sero
Tottus sas poesias
Autore: Gian Gavino Irde
Anno: 2007
Pagine: 488
ISBN: 978-88-87636-95-6
Prezzo: € 18,00
Note: Tiratura limitata
Prima traduzione in lingua sarda dell’opera omnia di Salvatore Quasimodo.
Dalla nota introduttiva di Alessandro Quasimodo
«Mi è subito piaciuta l’idea […] di tradurre le poesie di mio padre in sardo (logudorese), per diverse ragioni.
Innanzitutto l’idioma sardo è considerato da diversi glottologi non un dialetto ma una vera e propria lingua, pertanto questa nuova opera viene ad aggiungersi alle trentasei precedenti traduzioni del corpus quasimodiano fatte in lingue di ogni parte del mondo […].
Tanto più che non di antologia o florilegio si tratta bensì della traduzione dell’opera omnia del poeta: l’autore ha svolto un lavoro filologico attento e completo di studio e approfondimento del significato del testo originale per poi renderlo nella lingua di arrivo mantenendo genuine e inalterate tutte le sfumature di senso presenti; con pazienza, e dimostrando notevole sensibilità , Gian Gavino Irde è riuscito a raggiungere un risultato di alta qualità in cui si fondono insieme armonicamente aderenza al modello e originalità .
In secondo luogo, Quasimodo fu in Sardegna, precisamente a Cagliari, in qualità di geometra del Genio Civile per un breve periodo nel 1934, […] ed ebbe perciò modo di vivere e sperimentare personalmente la bellezza dell’isola e della città in particolar modo.
Insieme ad una cerchia di amici letterati e artisti il giovane Quasimodo era solito ritrovarsi per discutere al Caffè Genovese (esistente dal 1855, oggi Antico Caffè): Elio Vittorini e Beniamino Gigli sono solo alcuni tra i nomi che possiamo menzionare attivi e presenti in loco in quel periodo.
[…]
A Gian Gavino Irde va pertanto il mio sincero ringraziamento per aver saputo trasformare i verso quasimodiani in melodie che sanno evocare terra, mare e vento.».
Dalla Prefazione di Giulio Angioni
« […] Quasimodo dunque, poeta della traduzione, ha meritato anche una traduzione in sardo.
Gian Gavino Irde ci dice nella sua Introduzione che lui è da sempre un perfetto bilingue sardo-italiano, come oggi ormai tutti o quasi tutti i sardi. Ma questo suo lavoro può essere considerato un risultato, oltre che del suo amore per la poesia e in particolare per la poesia di Quasimodo, un risultato anche del suo originario bilinguismo sardo-italiano e dei vantaggi che ne derivano, anche e soprattyutto sul piano alto dell’arte della parola, nella poesia, quella altissima di un poeta novecentesco laureato col Nobel. […] Forse nessun testo linguistico si presta tanto quanto quello poetico a un’operazione di traslazione e di tra-vestimento in altra lingua, nonostante le evidenti difficoltà , in modo creativo (in altri paesi il lavoro del traduttore è valutato e tutelato come opera creativa quanto quella dell’autore dell’opera originale). Ma questo è riuscito con l’opera poetica di Quasimodo a Gian Gavino Irde, che dal suo italiano soprattutto lingua di cultura e di scrittura trasporta i testi di Quasimodo nel suo sardo soprattutto lingua parlata, degli affetti e dell’intimità domestica e paesana. E così l’ha fatta più sua, e più nostra.
[…] Da un punto di vista generale, di antropologia linguistica, in ogni lingua si è capaci di dire tutto ciò che in una qualsiasi altra lingua si è riusciti a dire. Non c’era bisogno di dimostrarlo, allora? Forse col sardo, con lo scanese, sì, bisognavadimostrarlo che è capace di esprimere tutto ciò che a Quasimodo è riuscito di esprimere in italiano e ad altri suoi traduttori in molte altre lingue. Ma qui si tratta appunto di Quasimodo, del poeta della traduzione, che più di altri pone esplicitamente a ogni suo traduttore il compito e il problema di tentare di essere come lui, poeta-traduttore, o desistere. Gian Gavino Irde non ha desistito, e ha fatto bene. […]
Questo ha fatto Gian Gavino, questa è la funzione della fatica del professor Irde, farci commuovere per un doppio e gratuito atto d’amore, e come tale farcelo apprezzare, ciascuno come può nella lettura che qui egli ci offre in sardo di tutte le poesie di Salvatore Quasimodo.».