Giorgio Marras (Cagliari, 1919 – Cagliari, 1998)
Figlio di Luigi Marras, un dipendente del Credito Agrario, e di Elena Marchisio, fu il primo di quattro fratelli. Terminò gli studi classici nel 1940 e l’anno sucessivo fu ammesso all’Accademia Navale di Livorno. Diede gli esami finali a Venzia, dove l’Accademia si era trasferita a causa dei bombardamenti, nel 1943, e frequentò la Scuola Sommergibili di Pola.
Stava per imbarcarsi su un sommergibile ma fu sorpreso dall’8 settembre. Catturato dai tedeschi il 9 settembre, comincia a scrivere il suo diario che si conclude il 31 dicembre del 1944. Ritornerà dalla prigionia nel 1945 e dopo qualche mese si ammala di tisi.
Viene ricoverato a Prà Catinar per circa due anni. Superata anche questa prova, si laureò in Ingegneria a Napoli e si congedò dalla Marina. lavorò nelle miniere di Iglesias, dove conobbe Sara Muntoni, la sua futura moglie. Da qui in avanti, la sua storia è quella di un uomo tranquillo.
Il suo diario è stato gelosamente custodito per anni dalla famiglia. Per volontà di Maria Cristina Sanna, nipote del Tenente Marras, ne è stata affidata la pubblicazione all’Aipsa Edizioni con il titolo KRIEGSGEFANGENEN Prigionieri di guerra. Diario clandestino di un internato militare italiano 1943-1944 (2008).