Barriere invisibili

Autore: Kilap Gueye
Disponibilità: Marzo 2015
Pagine: 112
ISBN: 978-88-98692-19-4
Prezzo: € 12,00
Note: La collana d’oltremare vuole raccogliere le scritture (racconti, memorie, saggi, poesie, fiabe e novelle) che hanno come tema centrale l’esperienza della migrazione.

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Dal libro

Stanno andando

Stanno andando con il vento

Stanno andando verso il tramonto

Stanno seguendo il sole agonizzante.

Del sole non abbiamo nessuna certezza, ma siamo abituati a rivederlo il giorno dopo.

Del barcone che strappa le acque dell’oceano, non sappiamo niente.

Siamo un carico di disperati alla ricerca di una soluzione migliore.

– Stop!! Stop!! Fermatevi!!

Ho cercato di fermarli sollevando le mani, poi ho ripensato ai giorni quando anch’io avevo deciso di partire. La mia motivazione era talmente grande che nessuno poteva fermarmi.

Uno, due, tre gommoni con donne, bambini, uomini. I loro sguardi sono persi nel vuoto e sono avvolti da un silenzio di tomba perché sanno tutti che il rischio è grande.

Sì, l’oceano è diventato il cimitero dei giovani africani alla ricerca di un lavoro dignitoso.

Non lontano dalle coste del Senegal si profila la sagoma di un quarto gommone. È carico di giovanissimi.

È troppo! Non resisto più e grido. Chiedo aiuto facendo finta di annegare per attirare la loro attenzione…

“Veloce, veloce!”. Sento le loro voci più vicino alla mia barca.

Disteso sul fondo della barca, aspetto che si avvicinino e intanto mi rendo conto: – No, non ci credo… sono Badou, Lamine, Maty!

E allora grido:

– Fermi! Tornate indietro! Non è vero quello che state sognando. L’Eldorado non esiste. Il paradiso terrestre l’abbiamo solo nella testa. Dobbiamo fermare questa strage!

– Senti chi parla! Tu sei andato, ci sei stato, ci sei rimasto anche un bel po’ e oggi non puoi farci cambiare idea.

– No, no! Fermatevi fratelli, non vale la pena. Io sto tornando a casa, da solo, umiliato, affamato perché non avevo un lavoro e neppure un permesso di soggiorno.

In passato erano loro, gli europei a venirci a prendere con la forza e con la nave, oggi siamo noi a prendere il mare seguendo un’illusione, siamo noi a partire volontariamente nell’illusione di creare la nostra economia e nella realtà, invece sviluppiamo la loro.

– Tanti anni hai vissuto là e sapevi tutto questo, e comunque ci sei rimasto. Quali sono le vere ragioni di questo tuo rientro spettacolare?

Mentre parliamo, le due piroghe si dirigono verso Yoff. Più li guardo negli occhi più sono imbarazzato di dover svelare che tutto è un’utopia, l’Eldorado, questo mondo perfetto o quasi, esiste solo nell’immaginazione. Lo possiamo creare ovunque, basta avere la volontà, il coraggio, insieme alla pazienza.