Sardegna, Jazz e dintorni
Tradizioni, viaggi, musiche, insularità
Autori: Simone Cavagnino, Claudio Loi
Anno: 2018
Pagine: 608
ISBN: 978-88-98692-57-6
Prezzo: € 25,00 (acquista il volume attraverso il nostro sito)
Formato: –
Note: Introduzione di Enrico Merlin,
in collaborazione con Giacomo Serreli – Foto di Giulio Capobianco, Flavia Matta
e Paolo Piga – Foto di copertina di Bruno Marmey.
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Dall’introduzione (Enrico Merlin)
[…] Mi ha meravigliato fin da subito constatare come anche il mio modo “alternativo” di raccontare il mondo dei suoni o le mie incursioni sonore più iconoclaste venissero (e tutt’ora lo sono) apprezzate dal popolo sardo che segue le vicende musicali. Una curiosità particolarmente sviluppata, devo dire, indice inequivocabile di un’apertura culturale che probabilmente è anche frutto di un lavoro pluridecennale condotto da alcuni pionieri, ma che probabilmente ha attecchito così saldamente grazie a una predisposizione naturale di chi abita questo territorio. In altri posti del mondo, infatti, questo non è successo.
Eppure la Sardegna è un’isola. Quale confine può essere più netto di un profilo costiero?
Questo mi porta inevitabilmente a riflettere su una delle questioni centrali nelle mie più recenti indagini musicali e sociali, nelle vesti sia di storico della musica che di musicista. Possiamo senza dubbio affermare che aree geografiche e aree culturali non sono sempre sovrapponibili in termini di apertura o chiusura verso l’esterno. Forse per questo il Jazz ha trovato terreno fertile in questa terra. Il Jazz è infatti la musica che più di ogni altra racchiude in sé i principi dell’esplorazione di territori sconosciuti, non solo perché l’improvvisazione (coerente metafora del viaggio verso l’ignoto è presente in molte delle sue espressioni stilistiche, talvolta parte integrante, ma anche perché sin dalla sua genesi si è configurata come forma musicale nata dall’incontro di culture. […]
Quarta di copertina
[…] La Sardegna quindi, come territorio che ha mantenuto un’imperturbabile solidità culturale (è fatto noto che le forme musicali sarde siano fra i pochi esempi di musica popolare italiana giunti a noi da tempi lontani), forse proprio per questo non teme il confronto con la musica della libertà. Questa è forse anche la ragione per cui essa diventa uno dei luoghi preferiti per molti di noi improvvisatori liberi, soprattutto se si è riusciti a entrare in intimità con quella grande cultura che si rivela solo a chi è in grado di rispondere al suo invito in modo altrettanto aperto.
Indice del volume
5 Camera con intervista di Simone Cavagnino
9 Jazz megalitico con vista mare di Claudio Loi
13 Frontiere, confini, rovine e macerie introduzione di Enrico Merlin
17 Brevi note di un lungo viaggio.
1. La tradizione e il jazz. Visioni di un mondo che cambia
45 Jazz e Sardegna di Giacomo Serreli
75 Paolo Carrus. Il fascino discreto della melodia
81 Rossella Faa. Jazz alla campidanese
87 Enzo Favata. Tradizione in transizione
103 Paolo Fresu. Party #1. Vedere col cuore e sentire con gli occhi
109 Paolo Fresu. Party #2. L’arte di non nascondersi
117 Paolo Fresu. Party #3. Ostinato con brio
125 Luigi Lai. La lunga marcia delle launeddas
133 Elena Ledda. Fiza ‘e su Mundu
139 Gavino Murgia. Jazz di basalto, di legno, di vento…
145 Mauro Palmas. I colori della musica
151 Michele Palmas. L’isola (quasi) felice del jazz
155 Zoe Pia. Shardana Blues
161 Pinuccio Sciola. Arte senz’arte
Playlist # 1. Sardegna, jazz e tradizione
2. Il mondo ci guarda (e ci ascolta)
192 David Liebman
195 Mauro Ottolini. Ecologic Island
203 Marti Jane Robertson. Plasmare il suono
213 Peter Waters. Jazz Without Sharks
230 Dimitri Grechi Espinoza
235 Matthew Shipp
Playlist # 2. L’ospite inatteso
3. Onda su onda. Jazzisti sardi intorno al mondo
241 Paolo Peo Alfonsi. Un mondo senza confini
245 Filomena Campus. Jazz in movimento
249 Marcella Carboni. Donna con arpa
255 Monica Demuru. Un suono che arriva da lontano
259 Sebastiano Dessanay. A gentleman in Birmingham
265 Luca Mannutza. Suonare intorno al mondo
271 Daniele Pasini. La musica è musica
277 Augusto Pirodda. Passaggio a Nord Ovest
283 Andrea Ruggeri. Pazienza fiducia e bellezza
289 Francesco Saiu. Vivere la musica
297 Antonello Salis e Paolo Angeli. Dalla Sardegna al mondo e ritorno
301 Matteo Scano. Tutto è possibile
Playlist # 3. Il jazz sardo oltre il mare
4. Quelli che restano
321 Andrea Angiolini. Jazz a conduzione familiare
327 Marco Argiolas. Sax Appeal
333 Massimo Carboni. Old and New Dreams
339 Alessandro Di Liberto. Le tonalità naturali del jazz
349 Sandro Fontoni. Musica insieme
355 Alessandro Garau. Rulli di tamburo nel vento
361 Battista Giordano. La qualità non ha tempo
365 Gianrico Manca. Think Different
373 Matteo Marongiu. Opera aperta
381 Valter Mascia. Musicista impuro
387 Mauro Medda. Improvvisatore Volontario
391 Sebastiano Meloni. Le dinamiche della musica
397 Roberto Migoni. Music Man
403 Andrea Morelli. Inner Urge
409 Mauro Mulas. Guardare oltre
417 Riccardo Pittau. Death Jazz
427 Paolo Sanna. Drum is a Woman
435 Andrea Schirru. Classico contemporaneo
439 Flavio Secchi. L’arte della manutenzione della chitarra
443 Massimo Maso Spano. Check Your Soul
447 Salvatore Spano. Suonare con stile
453 Massimo Tore. Le radici e le ali
Playlist # 4. Jazz a Km zero
5. Il nuovo che avanza e altre storie
471 Claudia Aru. The Village Voice
477 Chiara Effe. Partiture per giardini e aquiloni
483 Maurizio Congiu. Un isolano a Parigi
487 Emanuele Contis. Leggera follia jazz
493 Federico Fenu. Swordfishtrombones
497 Stefano Guzzetti. Sardinian Wood
503 Elias Lapia. Sax in the city
507 Manuela Mameli. Cantare la Sardegna, cantare il mondo
519 Raffaele Matta. Jazz impressionista
525 Matteo Muntoni. Concept Bass
531 Azzurra Parisi. Anima soul
573 Andrea Parodo. La musica delle piccole isole
541 Daniela Pes. Modellare la musica
547 Simone Pittau. Musiche senza passaporto
553 Andrea Sanna. Musica per camaleonti
559 Stefania Secci Rosa. Non solo Jazz!
565 Matteo Sedda. Il futuro è adesso
569 Sam Sollai. Sono Sam… risolvo problemi!
Playlist # 5. Something else!!!
597 L’evoluzione della solitudine.
Brevi note a margine (sul concetto di isolanità)